RITUALI D’AMORE
ALLEGRA GIOIA*LE LETTURE VANNO BENE X AVERE UN’IDEA SUL DA FARSI. MA CIÒ CHE CONTA È LA MESSA IN PRATICA, NEL FARE QUOTIDIANO, DI QUELLO CHE ABBIAMO COMPRESO E APPRESO. E ANCOR DI PIÙ RENDRE PARTECIPI GLI ALTRI DELLE NOSTRE CONQUISTE E DELLE NOSTRE REALIZZAZIONI. UNA PRECISAZIONE: NON È CULTURA, È IL MIO VISSUTO QUOTIDIANO. VI RICORDO( A TUTTI ) CHE UNA MANGUSTA TIENE A BADA 7 SERPENTI !! NON SOLO IN SENSO LETTERALE !!
Usa..
la mia carne per farne cibo..
usa le mie braccia..per accarezzarti..
usa la mia schiena..per perderti tra le sue calde pieghe..
usa..la mia bocca ..le mie labbra..la mia lingua ..la mia saliva..
per saggiarne il fondo,usa il mio sguardo..
per scioglierti nelle tue riserve..
usa le mie cosce,come colonne al tuo corpo mentre penetri..
con dolcezza ma deciso dentro di me..
mentre il tuo bacino
si adagia sul mio sapiente nei movimenti
come ritrovati da tempi senza data..
usa..usami..e penetrami fino ad arrivarmi all’anima,
schiava e padrona di questo amore..pronta ad accoglierti..
ma..non svegliarmi..mai..
e io..non potro mai essere di un altro..
siamo in un emozione solo nostra..
davanti ad uno specchio..
che ci rimanda solo l’immagini ..
che riconosciamo che costruiamo dentro..noi..
in una girandola di attimi infiniti..di allegria e gioia..sempre
(da…Emozioni Rubate-A-D.G.)
@
allegra gioia © Copyright 2013
Eri..
vicino,troppo..
tanto da sentire il tuo odore scaldato dall’amore..
Mentre..
mi allontanavo da te, il tuo sguardo,sorpreso ferito,
mi seguiva..è bastato questo per riuscire a fidarmi completamente..
E..
ho iniziato..a spogliare la mia Anima..lasciandomi guidare dai tuoi occhi..
Ti..
ho lasciato avvicinare..certa ormai di quello che desideravi da me..
Mi..
soffiavi sul viso..mi donavi il tuo sorriso..mentre le tue mani..
Mi…
scivolavano sul seno..
lente..troppo lentamente..attimi..trasformati in minuti ..e io immobile in attesa
di udire,sentire, la voce del mio corpo..
tradurre i suoi messaggi confusi,per riuscire a fidarmi completamente ..
E…
divinire una femmina..e aprirmi al tuo sesso..trasformarmi..in quella
unica..porta..che si apre con un unica chiave..ed è in tuo possesso..
Tocca..
saggia..la mia Anima..accarezza il suo involucro cosi resistente da sempre per chiunque..
nell’insieme delle membrane dei miei muscoli ,nervi..fino a riuscire a entrare nelle mie vene..
tra il sangue che si scalda arrivando tra le pieghe del cuore svegliandolo dal suo letargo
dal suo stato di torpore dal sonno profondo..
Sei…
ora sopra la mia pelle..ignara incapace di capire cosa avverte..mentre le tue dita..
ci scivolano sopra umide sapendo cosa cercare,cosa vogliono sentire..
Vuoi…
andare oltre..cerchi fessure da esplorare,curioso,voglioso,
Usi…
le labbra, ora incerto,sorpreso della mia accondiscendenza, acquiescenza, compiacenza,
condiscendenza, docilità, indulgenza, remissività, sottomissione.
Cosi…
mi vuoi..cosi desideravi che fossi..una femmina..che nasconde la donna,
infondo all’Anima..dietro il cuore..
Io…
guarnita,ora solo dalla mia ingordizia.. della gola.. mentre il desiderio di ingurgitare più di
quanto io possa necessitare…si fa forte, ora condannata in una sfrenatezza e ormai più
senza controllo di me stessa..
Tu..
ne diventi schiavo..perdendo la memoria, senza più..passato..godi..sfrontato,
di questo presente..usando il corpo come l’unico mezzo per gustare..
per far vivere..i sensi completamente, usando tutto quello che l’istinto..
ti suggerisce..mentre unito a me..ti senti elevare in una nebbia calda..
In…un Peccato immorale nascosto agli occhi di tutti…chiuso in un nodo stretto..
(Peccati ingordi-(A.D.G.)
La gioia nasce da un sorriso…
ALLEGRA GIOIA
E tutto succede sempre quando la vita
ti pone ad un incrocio e non sai mai se è meglio andare avanti o restare fermo.
E spesso la decisione giusta è quella che appare
meno ovvia e mentre mi sfioro la caviglia
mi baci sulla bocca e ti ricordo che ti sono
riconoscente perché tu quella sera hai scelto
me tra corpi,sguardi e labbra tu quella sera
hai scelto me e nonostante sia passato tanto
tempo ancora tu con i miei pregi e i miei difetti
hai scelto me non do’ mai nulla per scontato
neanche il buio al termine del giorno non sono immune
Sciocca.
Non hai capito a cosa saresti andata incontro…
Eppure era così…limpido…in quello specchio di riflessioni.
Ed ora l’anima
urla in un’agonia di lame e spine
attanagliata da paure
intrecciate
in rovi velenosi,
in una valle
di lacrime
rosse come sangue.
No,non solo gli occhi sanno piangere.
E’ quella bambina, che urla.
Quella principessina con le ali da fata
e la coroncina di plastica in testa.
Urla di terrore, lei si.Lei può.
Guarda uno specchio è grida
tutto il male che sente.
Soffocata, muore tra le sue stesse urla..
No.Questa solitudine è reale perché…giusta?
Cristo…E pensare che…vorrei solo scappare.
Ma è il mio coraggio maledetto e perverso a tenermi qui
a guardar in silenzio
quella bambina
morire
soffocata
dalle mie stesse mani…
dalle sue stesse urla.
(A.D.G.)
*
Cammini, di nuovo un passo davanti all’altro, ma non riesci a distaccarti da quell’immagine, dalla sensazione che l’accompagna.
Puoi andar via, non pensarci più, però sai che quel sasso rimarrà lì.
Ti giri ed osservi il piccolo lago.
E’ immobile.
Forse è stato solo un sogno quel tuo ragionare sul sasso e la tua vita.
E’ stupido, non ha senso, ti vergogni di ciò
che provi e molto probabilmente sei diventato matto e non lo sai.
Ma è l’istinto di un attimo.
Torni indietro anche se non sai che fare.
Potresti toglierti le scarpe, entrare nell’acqua,
rabbrividire al suo contatto e calcolata la distanza
affondare le mani per cercare di ritrovare il tuo sasso.
Uno sguardo al cielo, ti ripeti che sei pazzo
e che non sei certo di poterlo tollerare.
Lasciarlo sul fondo o riportarlo in superficie?
Il cammino è fatto di strani incontri
e dipende da noi comprenderne il valore.
Tu, la tua vita ed un sasso bianco.
” Ero io. Ero nebbia, opaca, incorporea, fluttuante sui tasti d’avorio di quello strumento. Si, strumento perchè mezzo di espressione, di ogni piega incandescente che la mia anima prendeva.
Le mie mani, volavano come farfalle, così fragili ed esili, battendo a ritmo su quelle parole difficili da capire, per molti…Parole, senza lettere, cariche di tutti i significati conosciuti. Senza confini, parole senza barriere, perchè slegate ,dal linguaggio.
Ed io. Io avevo avuto il dono di saperle usare. Io, sapevo farle scivolare via, pulite e intatte, da me. Senza macchia, senza corruzioni, nascevano da quegli arti che erano i miei, che conoscevo come tali, specchio di una malattia che mi avrebbe uccisa. Erano rami secchi e pallidi, di un albero troppo giovane, cui l’inverno aveva strappato via la vita ed il calore.Mi nutrivo delle emozioni che la mia musica evocava. Il mio sangue, erano quelle note. I miei respiri, scanditi dalle pause tra una battuta e l’altra.
Ero io.
Ero fragile.
Ero condannata. Ma non era più tempo di paura, per me.
Non temevo più l’inevitabile.
Ero immersa in una quiete rassegnata, fredda, tagliata via.
E quella musica…sapeva consolarmi anche laddove non ce n’era più bisogno.
Alcuni l’avrebbero chiamata “follia”, ribattezzando con quel meschino nome, i miei sentimenti, i miei coscienti vaneggiamenti. E sebbene non facessi alcunchè per impedire loro di credere ciò che volevano, dentro quel cuore che ancora indugiava in lenti battiti, sentivo una pena, un rammarico.
Sentivo un rimorso. Mi prendeva la gola, me la chiudeva in un nodo che poteva sciogliersi solo in lacrime. Avrei voluto essere più banale, di quanto in effetti non fossi. Avrei voluto essere come le persone che osservavo. Come le protagoniste di certi libri che avevo letto, negli interminabili pomeriggi che passavo in compagnia di un fuoco spento, mentre il gelo mi entrava nelle ossa rendendole rigide, quasi di ghiaccio…ed a volte, temevo che solo alzandomi in piedi, le avrei mandate in frantumi, insieme alla mia scarsa capacità di movimento.
Avrei voluto chiamare le cose con nomi comuni, senza mai lettere maiuscole all’inizio. Avrei voluto accontentarmi di conoscere anche le ridicolaggini, in grado di riempire tante vite…non la mia.
Ero io. Ero bianca. Ero in attesa, di ricominciare a vivere.”
Il tempo passa..
su..tutto di noi..
tra la pelle del viso..
tra le pieghe del corpo..
ci appanna..lo sguardo..
ci trascina verso..l’ignoto..
verso il viaggio sconosciuto..
Mentre..tutto cambia..attorno..
nessun..tempo..silenzioso..rumoroso..
può nulla contro i ricordi del cuore..
le storie più cariche di passioni..
il tempo..passa..l’amore no..
Noi..rimaniamo..come ci ricordano..gli altri..
Il tempo..fugge..lasciando dietro di se..
i nostri passi..le parole..ascolta..
questo tempo ora ti parla di me..
(da..Notti Silenziose-A.D.G.)
Sono una maledizione i tuoi capelli
che mi avvolgono come lingue nere,
sono una maledizione i tuoi occhi
che mi lasciano affogare in un mare senza fondo,
è una maledizione il tuo collo in cui affondare i denti
e sentire sulla lingua le tue vene che pulsano,
è una maledizione il tuo seno,
quando sei d’avanti a me
con le mani dietro la schiena e mi fissi sfrontata,
con la sua pelle liscia e profumata la sua forma perfetta
i suoi capezzoli viziati e sfacciati,
è una maledizione il tuo seno
da annusare schiaffeggiare stringere graffiare leccare succhiare mordere,
è una maledizione sentirti gemere dal dolore
mentre io godo dal piacere di usarti come voglio,
è una maledizione la tua bocca
che si riempie del mio desiderio
e lecca e succhia fino a nutrirsi della mia anima
chiedendomi di tenerti le mani
dietro la nuca senza smettere di guardarti negli occhi,
e ancora sono una maledizione quegli occhi
che mi scrutano rubando al viso ogni frustata di piacere
che la tua bocca riesce a darmi,
è una maledizione il tuo ventre
che si avvicina
ondeggiando silenzioso come una serpe verso la sua preda,
sono una maledizione le tue cosce quando si aprono per accogliermi,
è una maledizione la tua vulva
che si apre come un fiore ai raggi del sole
mostrando il suo frutto nascosto rosato e lucido
e poi si richiude sul mio sesso come una pianta carnivora
per vincerlo con le sue contrazioni
sempre più forti e accelerate fino a farlo esplodere
per nutrirsi della sua linfa vitale.
Sei una maledizione
TU che hai violentato la mia mente e l’hai incisa col seme nero
del desiderio più sfrenato e osceno e con il suo veleno stregato
mi fai volere tutto questo solo da Te
(————G._________-)
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Vivo ora,
qui, con la sensazione
che l’universo è straordinario,
che niente ci succede per caso e che la vita
è una continua scoperta.
E io sono particolarmente fortunata
perché, ora più che mai,
ogni giorno è davvero un altro giro di giostra..
Dagli errori si impara.
Ce ne cibiamo come da un lauto banchetto, gustoso, succulento.
Sono pietanze raccapriccianti, eppure ai nostri occhi o alle nostre papille gustative, quella nausea sembra…Appetitosa.
E non aspettiamo altro. Non facciam che inventarci nuovi modi per darci un senso, e nutrirci di quel putrido veleno.
Poi, quando per un po’ siamo sazi, piangiamo. Ci abbandoniamo alla crisi d’astinenza che segue, con lacrimosa gioia.
Non ha senso, in effetti. Eppure è così che funziona.
E vomitare quei succhi gastrici fa male, fa rabbia. Ed è con rabbia che rimettiamo al mondo quel male che ci devasta.
Ma più fa male, più siamo contenti. O no? Beh, considerando che nel giro di poco tempo saremo di nuovo allo stesso punto, direi di si.
Non è da capire.
E’ da accettare.
E si. Sono una fottuta arrogante. Me lo posso permettere.
Ci sono volte in cui vorrei avere la forza di uccidere con le parole.
Non mi servirebbero armi.
No, non è per niente banale.
Ma tanto è solo questione di tempo. Imparo ogni giorno qualcosa di più.(A.D.G.)
Post n°367 pubblicato il 11 Maggio 2015 da furia19781
Tag: allegra gioia
Godi sulle .. troppo graditi o quando godi dove perdi il tempo,la realtà, ti trascina senza fatica… Già! |
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Nickname: furia19781
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![]() ![]() ![]() ![]() Età: 3 Prov: RM |
* PS-Non -accetto-..
richieste di amicizia..
non cerco confidenti..
non cerco..amanti..
non cerco complicità..
Sono completamente
SAZIA..avvisati!
“Una ragazza dovrebbe essere due cose:. Classe e favolosa”
(Coco Chanel)